Ci sono momenti nella vita di un uomo che vanno vissuti intensamente.Certi treni non passano due volte.Questo è uno di quelli.Salgo.Quando hai tre anni devi imparare a parlare per poter reclamare il tuo cibo.Poi dai cinque ai tredici conta solo giocare bene a pallone.A quindici scopri lei:internet.E a quel punto cominci a pensare.Pensi pensi pensi pensi.Fino ad un giorno quando ormai ne hai diciassette.E apri un blog coi tuoi due amici.La tua vita si biforca.Quella reale e quella dentro lo schermo del tuo computer.O forse dietro.In entrambe succedono un mucchio di cose,tu provi a restare concentrato ed a non mischiare le cose,ma è inevitabile non puoi farcela.Quando in una le cose vanno storte ti rallegri con l'altra,finendo per dimenticare qual è delle due quella reale.Qui dentro sono decisamente a buon punto.Ho finalmente capito che l'amicizia non è tutto nella vita.Baro,Irreprensibile mi sono fidanzato.Ho trovato la mia principessa.Sarò il tuo guru dell'amore principessa.Andremo dall' ottico insieme principessina,faremo la spesa insieme,mi potrai finalmente guardare,poichè ti piace tanto a quanto pare.Questo è uno di quei momenti della vita di un uomo che sanno di badedas,ho la fidanzatina.Cercavo il mio lieto fine da troppo tempo.Salgo su questo treno.Uno dei tre caballeros sta per crearsi una famiglia fantastica,amici baro e irreprensibile volete farmi da testimoni?Io mi sposo.E anzi vi dirò di più,principessa lo so che forse sto correndo un po' troppo ma sento che sei quella giusta,....facciamo un bambino?.........cosi scopro chi cazzo sei,sempre che tu non voglia copulare con addosso un passamontagna.
eternamente tuo Rodrizio
venerdì, settembre 29, 2006
giovedì, settembre 28, 2006
ALTRIMENTI
la copertina di "Altrimenti", disco d'esordio de I Tre Caballeros. ( olio su tela, 2006, Baro featuring Paul Gauguin)
"Altrimenti" è un sogno che i tre caballeros hanno cullato per molto tempo senza potergli mai dare l'importanza che meritava. Oggi finalmente trova spazio per le sue tre tracce nell'olimpo della musica aulica, rinfrescando il panorama della cover, spaziando dalla prosa al metro techno, dal manzanarre al reno, dall'initima riflessione alla scena pubblica del foro, in un connubio di diritti violati ed infervorato spirito combattivo.Risulta difficilissimo catalogare il genere di questa musica che sposa il molto e il poco sacro con il molto e poco profano sfuggendo ad ogni tentativo di carpirne l'essenza. Rimane poco da dire, se non ascoltare questi capolavori della musica contemporanea nell'impeccabile stile del maestro Irreprensibile.
irriverente e malandrino: uno scorcio del mondo d'oggi fatto di parole prese a caso
nubi di ieri sul domani posticipato: un monito all'irequietezza italiana?
crepuscolare,barbarico,annoiato: quanto possono fare male gli anni del liceo?
sgarbi_tiesto;;.mp... |
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irriverente e malandrino: uno scorcio del mondo d'oggi fatto di parole prese a caso
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nubi di ieri sul domani posticipato: un monito all'irequietezza italiana?
La Divina.mp3 |
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crepuscolare,barbarico,annoiato: quanto possono fare male gli anni del liceo?
finalmente tu, mefistofelico pc, il mio volto si rispecchia nel tuo bello schermo piatto, così bello che quasi ne guadagno anch'io, e sorridi con quella boccuccia a forma di barra spaziatrice, sorridi e mi chiedi come va, perchè ti ho trascurato;
io invece annuncio l'imminente avvento di altrimenti, il nuovo cd firmato iPiroga, e godo
io invece annuncio l'imminente avvento di altrimenti, il nuovo cd firmato iPiroga, e godo
martedì, settembre 19, 2006
Leziosa lezione sul fato, senza alcun dubbio falsa ma quanto mai utile
Tu sei li', steso sul comodo lettino del dentista, colla bocca semiaperta, come una venere di Urbino; tu, patetica visione. Lei è carina come sempre, di una bellezza un po' dimessa, crepuscolare: capelli legati, camicino azzurro e poi quei guantini in lattice. Il lattice: il materiale degli eroi del mito. Tu la desideri eroicamente, vuoi agire, tu sei Ettore, il sole brilla nella lampada dello studio, tu sei destinato ad essere sconfitto, lo sai, ma non senti, tu senti quei guanti di velluto, tu sei un Cesare, sei un antico romano, sei un gladiatore,
e il gladio punta il soffitto
non resisti, la baci, ti bacia, vi baciate, siete
Adrenalina pura
in siringa
la chiamano anestesia locale
non senti più niente dicono
e non a torto
tutto si trasforma in una grottesca commedia degli equivoci.
Eri destinato ad essere sconfitto, il destino non cambia, cambiano i modi in cui si manifesta. Tu mi hai baciato, io non ho sentito niente.
Ma orsù, andiamo ad interrogare l'oracolo per sapere quando ci rivedremo.
e il gladio punta il soffitto
non resisti, la baci, ti bacia, vi baciate, siete
Adrenalina pura
in siringa
la chiamano anestesia locale
non senti più niente dicono
e non a torto
tutto si trasforma in una grottesca commedia degli equivoci.
Eri destinato ad essere sconfitto, il destino non cambia, cambiano i modi in cui si manifesta. Tu mi hai baciato, io non ho sentito niente.
Ma orsù, andiamo ad interrogare l'oracolo per sapere quando ci rivedremo.
domenica, settembre 17, 2006
Camillo Peppone e Rodrizio
Questa volta nessuno avrebbe potuto fargli una smorfia quando in chiesa faceva la comunione,nessuno avrebbe riso o trattenuto il respiro,nessuno gli avrebbe detto che sapore ha l'ostia.."tu che la prendi perchè hai fame",era a posto,pulito.Non lo faceva dalla cresima,confessarsi..che schifo..roba da credenti.E invece quell'invito a redimersi che aveva letto su uno di quei blog fatti apposta per la gente che non sa cosa fare della propria vita lo aveva illuminato..doveva confessarsi..era giunta l'ora.
Cari iPrigoga,siete ufficialmente invitati a farvi un esamino di coscienza.
Suor Antonietta
"Confessati cosi"gli diceva un suo amico con cui aveva ripreso a sentirsi dopo un distacco radicale.E lui era li.In quella chiesupola.Che oggi per la prima volta gli sembrava bella.
Nessuna risatina,mai più.
"LO GIURO IO COI SABATI EROTICI HO CHIUSO,DON CREDE CHE LASSù MI POTRANNO MAI PERDONARE?"
Maledetta farfallina che mi aveva indotto in tentazione..stavo per trasformare l' iPiroga in un sexy shop..ma ora basta,ho ritrovato la retta via...grazie Suor Antonietta
Cari iPrigoga,siete ufficialmente invitati a farvi un esamino di coscienza.
Suor Antonietta
"Confessati cosi"gli diceva un suo amico con cui aveva ripreso a sentirsi dopo un distacco radicale.E lui era li.In quella chiesupola.Che oggi per la prima volta gli sembrava bella.
Nessuna risatina,mai più.
"LO GIURO IO COI SABATI EROTICI HO CHIUSO,DON CREDE CHE LASSù MI POTRANNO MAI PERDONARE?"
Maledetta farfallina che mi aveva indotto in tentazione..stavo per trasformare l' iPiroga in un sexy shop..ma ora basta,ho ritrovato la retta via...grazie Suor Antonietta
Fatti non foste a viver come bruchi
La mutanda sussurrava stanca, merda mi hai sporcata.
Si era alle solite, un'uggiosa smerdata di settembre, il caminetto che bruciava legna bagnata e faceva fumo,
tutta bagnata. Il tedio la faceva da tiranno e lei, manco a dirlo, si lasciava fare. A chi si annoiava consigliavamo i lavandini e loro si aprivano
e noi li chiudevamo, ma loro si riaprivano e non riuscivamo più a chiuderli. Pazienza.
In lontananza un ignorante gridava, uomi non foste per viver come bruti, e quel che è peggio, nessuno l'ha sentito.
Si era alle solite, un'uggiosa smerdata di settembre, il caminetto che bruciava legna bagnata e faceva fumo,
tutta bagnata. Il tedio la faceva da tiranno e lei, manco a dirlo, si lasciava fare. A chi si annoiava consigliavamo i lavandini e loro si aprivano
e noi li chiudevamo, ma loro si riaprivano e non riuscivamo più a chiuderli. Pazienza.
In lontananza un ignorante gridava, uomi non foste per viver come bruti, e quel che è peggio, nessuno l'ha sentito.
sabato, settembre 16, 2006
SABATO EROTICO
-dai libero sfogo alla tua voglia repressa di leggere un sano racconto eros...-
UN' ESCLUSIVA iPiroga
CAMERA CON BUCHI (grazie di tutto farfallina..ovvero l'autrice di questi prelibati racconti che pubblicherò di settimana in settimana:l'ipiroga si tinge di rosso)
Sofia era stata invitata a partecipare alla festa che si sarebbe tenuta nel castello. Si considerava una habitué della casa, una merce prelibata, di quelle molto appetite dagli ospiti che prendevano parte alle orgette allestite fra le mura del maniero. Ancora una volta Giorgio l'avrebbe data in pasto ai suoi commensali. Sofia ne era consapevole, ma anche stavolta non si sarebbe sottratta al compito assegnatole dal padrone di casa, pronta a soddisfare ogni fantasioso desiderio degli ospiti della casa.
Una fitta pioggia cadeva sulla città dal primo mattino. Le strade erano costellate di pozzanghere. Le autovetture procedevano con lentezza nel traffico convulso della città. Sofia stava percorrendo la tangenziale ovest alla guida della sua Bmw. L'avrebbe abbandonata da lì a poco per imboccare la statale n° 62, proseguendo la corsa in direzione delle colline.Le spazzole del tergicristallo asportavano con difficoltà le gocce di pioggia che tamburellavano sul parabrezza. L'auto avanzava a rilento nella notte buia preceduta da una lunga colonna di autotreni. In prossimità del cartello che indicava l'uscita per la Statale della Cisa Sofia rallentò la corsa e imboccò la superstrada. Fornovo distava soltanto una decina di chilometri. Al bivio per Borgotaro, girò a sinistra e imboccò la strada sterrata che conduceva al maniero di Giorgio.
L'imponente costruzione medievale era collocata su di una sporgenza rocciosa alla confluenza delle valli del Ceno e del Taro, antico baluardo a quella che un tempo era considerata una importante via di comunicazione verso la Lunigiana e il mare. Il maniero, un tempo residenza di famiglie nobili apparteneva da alcuni anni a Giorgio. L'edificio, provvisto di fortificazioni, era dotato di una cinta muraria con garitte di vedetta e numerosi camminamenti sui bastioni. Le molteplici torri merlate, dislocate attorno l'intero perimetro, conferivano al complesso un aspetto medievale.
Sofia percorse il tragitto che la separava dalla residenza guidando la vettura con prudenza, soprattutto per la presenza sul selciato di frammenti rocciosi staccatisi dalle rupi che si trovavano a ridosso della sede stradale. Dopo una interminabile serie di tornanti raggiunse il castello. Oltrepassò il barbacane che precedeva il ponte levatoio ed entrò in un'ampia corte delimitata da mura sopraelevate. Un portone di legno, posto all'estremità dello spiazzo, conduceva alle antiche scuderie e agli edifici degli armigeri. Sul lato opposto, un'ampia scalinata, illuminata con torce, conduceva al palazzo dei signori.
Sistemò l'automobile a lato dell'antico pozzo in muratura posizionato al centro del cortile. Il selciato, di ciottolato di sassi, era costellato di pozzanghere. Oltre alla sua vettura c'erano parcheggiate soltanto altre due macchine: una Ferrari Testarossa, presumibilmente di Giorgio, e una Mercedes cabriolet. Giovanni, uno dei camerieri della casa, le venne incontro portandosi appresso un grosso parapioggia.
- Buonasera signorina Sofia. Posso esserle utile con l'ombrello?
- Sì, grazie, Giovanni.
CONTINUA...
-dai libero sfogo alla tua voglia repressa di leggere un sano racconto eros...-
UN' ESCLUSIVA iPiroga
CAMERA CON BUCHI (grazie di tutto farfallina..ovvero l'autrice di questi prelibati racconti che pubblicherò di settimana in settimana:l'ipiroga si tinge di rosso)
Sofia era stata invitata a partecipare alla festa che si sarebbe tenuta nel castello. Si considerava una habitué della casa, una merce prelibata, di quelle molto appetite dagli ospiti che prendevano parte alle orgette allestite fra le mura del maniero. Ancora una volta Giorgio l'avrebbe data in pasto ai suoi commensali. Sofia ne era consapevole, ma anche stavolta non si sarebbe sottratta al compito assegnatole dal padrone di casa, pronta a soddisfare ogni fantasioso desiderio degli ospiti della casa.
Una fitta pioggia cadeva sulla città dal primo mattino. Le strade erano costellate di pozzanghere. Le autovetture procedevano con lentezza nel traffico convulso della città. Sofia stava percorrendo la tangenziale ovest alla guida della sua Bmw. L'avrebbe abbandonata da lì a poco per imboccare la statale n° 62, proseguendo la corsa in direzione delle colline.Le spazzole del tergicristallo asportavano con difficoltà le gocce di pioggia che tamburellavano sul parabrezza. L'auto avanzava a rilento nella notte buia preceduta da una lunga colonna di autotreni. In prossimità del cartello che indicava l'uscita per la Statale della Cisa Sofia rallentò la corsa e imboccò la superstrada. Fornovo distava soltanto una decina di chilometri. Al bivio per Borgotaro, girò a sinistra e imboccò la strada sterrata che conduceva al maniero di Giorgio.
L'imponente costruzione medievale era collocata su di una sporgenza rocciosa alla confluenza delle valli del Ceno e del Taro, antico baluardo a quella che un tempo era considerata una importante via di comunicazione verso la Lunigiana e il mare. Il maniero, un tempo residenza di famiglie nobili apparteneva da alcuni anni a Giorgio. L'edificio, provvisto di fortificazioni, era dotato di una cinta muraria con garitte di vedetta e numerosi camminamenti sui bastioni. Le molteplici torri merlate, dislocate attorno l'intero perimetro, conferivano al complesso un aspetto medievale.
Sofia percorse il tragitto che la separava dalla residenza guidando la vettura con prudenza, soprattutto per la presenza sul selciato di frammenti rocciosi staccatisi dalle rupi che si trovavano a ridosso della sede stradale. Dopo una interminabile serie di tornanti raggiunse il castello. Oltrepassò il barbacane che precedeva il ponte levatoio ed entrò in un'ampia corte delimitata da mura sopraelevate. Un portone di legno, posto all'estremità dello spiazzo, conduceva alle antiche scuderie e agli edifici degli armigeri. Sul lato opposto, un'ampia scalinata, illuminata con torce, conduceva al palazzo dei signori.
Sistemò l'automobile a lato dell'antico pozzo in muratura posizionato al centro del cortile. Il selciato, di ciottolato di sassi, era costellato di pozzanghere. Oltre alla sua vettura c'erano parcheggiate soltanto altre due macchine: una Ferrari Testarossa, presumibilmente di Giorgio, e una Mercedes cabriolet. Giovanni, uno dei camerieri della casa, le venne incontro portandosi appresso un grosso parapioggia.
- Buonasera signorina Sofia. Posso esserle utile con l'ombrello?
- Sì, grazie, Giovanni.
CONTINUA...
look back in hunger
Ascoltami, i compagni maturati
si muovono soltanto fra materie
dai nomi poco amati: greco latino o diritto.
Io, per me, son poche le volte che riesco a star già dritto, ma svicolo e rimbalzo fra strade che riescono agli erbosi, ben attento ad essere distratto, la testa un pò chinata sotto il peso che fu poco caro a quel figlio di Enarete, in altri tempi...figlio che non fu tanto astuto con quel masso quanto potremmo esserlo noi caballeros al posto suo: spingeremmo infatti solo di tanto in tanto, fermandoci ad ogni passo per lamentarci della fatica, oziosi, troveremmo gli svaghi meno raffinati: contarsi le unghie dei piedi, aggiornare il blog, fingere di sforzarsi a spingere quel sasso su per l'erto pendio, escogitare nuovi modi di perdere tempo, fare buchi nella sabbia.E come ultima cosa, quando inevitabilmente saremo giunti alla sommità di quel monte sofferente potremo godere, mondando su quel sasso come aviatori sul nostro velivolo, una roboante discesa nel nostro personalissimo notturno.
si muovono soltanto fra materie
dai nomi poco amati: greco latino o diritto.
Io, per me, son poche le volte che riesco a star già dritto, ma svicolo e rimbalzo fra strade che riescono agli erbosi, ben attento ad essere distratto, la testa un pò chinata sotto il peso che fu poco caro a quel figlio di Enarete, in altri tempi...figlio che non fu tanto astuto con quel masso quanto potremmo esserlo noi caballeros al posto suo: spingeremmo infatti solo di tanto in tanto, fermandoci ad ogni passo per lamentarci della fatica, oziosi, troveremmo gli svaghi meno raffinati: contarsi le unghie dei piedi, aggiornare il blog, fingere di sforzarsi a spingere quel sasso su per l'erto pendio, escogitare nuovi modi di perdere tempo, fare buchi nella sabbia.E come ultima cosa, quando inevitabilmente saremo giunti alla sommità di quel monte sofferente potremo godere, mondando su quel sasso come aviatori sul nostro velivolo, una roboante discesa nel nostro personalissimo notturno.
lunedì, settembre 11, 2006
PErchè E' veNuto ORmai il MOmento di camBiare
Elegante, raffinata
ricca di stile fra i blog. E' tempo di cambiare in meglio.
parliamone
intanto rifatevi gli occhi con la nuova proposta:
LA NUOVA
ricca di stile fra i blog. E' tempo di cambiare in meglio.
parliamone
intanto rifatevi gli occhi con la nuova proposta:
LA NUOVA
sabato, settembre 09, 2006
SUPER RADIO ROBOT
IMMAGINATE! più di un robot, più di una radio: SUPER RADIO ROBOT...com'è affascinante la vita
venerdì, settembre 08, 2006
ma La fica ce n'è?
"Ma di fica ce n’era?" Chiedeva il padre al figlio appena tornato dal suo primo giorno di scuola. Sì, il papà frequentava la 3 elementare dell’istituto di suore, era un così detto analfabeta di ritorno e la scuola gli stava giovando molto; da gran puttaniere che era, pareva che avesse messo la testa a posto: pareva, perché come spesso accade ai fanciulli che frequentano istituti di suore, così dunque anche ai padri, si faceva un sacco di seghe. Diciamo che era un così detto segaiolo di ritorno. Mi astengo da una riflessione profonda sul triste caso dell’uomo e mi limito ad analizzare con la presunzione tipica dello studente di terza liceo la frase da lui proferita al figlio: "ma di fica ce n'era?"
la forma grammaticale non è certo ineccepibile ma
mi blocco improvvisamente, c'è un ma
ma la frase contiene un significato che a prima vista mi era sfuggito, cioè il fatto stesso che contenesse un significato mi era sfuggito. La presunzione, brutta bestia.
La favola mostra (logos manzanomai) affinchè non vi capiti un giorno di ripensare ai vostri anni di liceo e di porvi la fatidica domanda: "ma di fica ce n'era?"
ma come si sa, c'era una volta una favola antica, da tutti ormai dimenticata...
la forma grammaticale non è certo ineccepibile ma
mi blocco improvvisamente, c'è un ma
ma la frase contiene un significato che a prima vista mi era sfuggito, cioè il fatto stesso che contenesse un significato mi era sfuggito. La presunzione, brutta bestia.
La favola mostra (logos manzanomai) affinchè non vi capiti un giorno di ripensare ai vostri anni di liceo e di porvi la fatidica domanda: "ma di fica ce n'era?"
ma come si sa, c'era una volta una favola antica, da tutti ormai dimenticata...
mercoledì, settembre 06, 2006
Le cose che ci mancheranno?
Ascoltare i Beegees, colonna sonora di un tetro inverno scolastico,
Tragedy ovvero la tragedia
di alzarsi ogni mattina alle sette per vedere
una cormorano penna bianca, una pelliccia di muflone, una talpa che s'intende di lingue morte, un marito che se la intende con la talpa, mr cazzo e...
moolto bene
bravi questi ragazzi
che ne hanno sempre una per tutti, la cui efferratezza e crudeltà possono essere solo paragonata a quella di quel diavolo...
Ci attende un anno d' Inferno, all'insegna del non fare i compiti, della paura di essere interrogati, di essere esaminati...brrr...ci attende un anno d' Inferno? godiamocelo
mefistofelico vero?
Tragedy ovvero la tragedia
di alzarsi ogni mattina alle sette per vedere
una cormorano penna bianca, una pelliccia di muflone, una talpa che s'intende di lingue morte, un marito che se la intende con la talpa, mr cazzo e...
moolto bene
bravi questi ragazzi
che ne hanno sempre una per tutti, la cui efferratezza e crudeltà possono essere solo paragonata a quella di quel diavolo...
Ci attende un anno d' Inferno, all'insegna del non fare i compiti, della paura di essere interrogati, di essere esaminati...brrr...ci attende un anno d' Inferno? godiamocelo
mefistofelico vero?
29 settembre
Riparte la stagione delle cazzate
Riparte questa nostra creatura
I WANT YOU CABALLERO
Sarà un autunno ricco di post
.......foglie gialle........
La citazione a Battisti è posta a scopo unicamente formale
per donare un tono poetico a questo post
e perchè non volevo essere da meno dei miei colleghi caballeri
impressioni di settembre
tu chiamalo, se vuoi, sciovinismo.
Riparte!Ipiroga riparte!Questo train de vie di cui nessuno ha mai voluto essere informato circa gli orari ed i ritardi si rimette in pista non con la lena di chi sa di avere qualcosa di imprtante da dire, ma con la solita ingordigia e le nuove esperienze sul groppone: confusi e felici.
Perchè i tre caballeros, piuttosto di scrivere qualcosa di cui tutti sanno (o che perlomeno tutti subodorano), preferiscono scrivere di qualcosa di cui non sanno niente neanche loro.E posso vedere il futuro oltre questi post, posso vedere lontano, oltre "una rotonda sul male" o "super radio robot", post che ci saranno, forse su Ipiroga, o forse no, i post che forse saranno vostri, o forse tuoi, posso vederli, ma posso vederli solo arrivare, perchè di chi saranno non lo so, ma se faranno ridere cercheremo di farli nostri: di farli Ipiroga.Ora avanti che poi, belin, diciamo che ci manca il tempo per studiare.
So we beat on, boats against the current, godendoci l'ignoranza di non saper mai dare un perchè a quel che diciamo.
P.S: ragazzi questo post non mi piace mica tanto; semmai domani quando mi torna dalle vacanze il senso estetico lo cancello
Riparte!Ipiroga riparte!Questo train de vie di cui nessuno ha mai voluto essere informato circa gli orari ed i ritardi si rimette in pista non con la lena di chi sa di avere qualcosa di imprtante da dire, ma con la solita ingordigia e le nuove esperienze sul groppone: confusi e felici.
Perchè i tre caballeros, piuttosto di scrivere qualcosa di cui tutti sanno (o che perlomeno tutti subodorano), preferiscono scrivere di qualcosa di cui non sanno niente neanche loro.E posso vedere il futuro oltre questi post, posso vedere lontano, oltre "una rotonda sul male" o "super radio robot", post che ci saranno, forse su Ipiroga, o forse no, i post che forse saranno vostri, o forse tuoi, posso vederli, ma posso vederli solo arrivare, perchè di chi saranno non lo so, ma se faranno ridere cercheremo di farli nostri: di farli Ipiroga.Ora avanti che poi, belin, diciamo che ci manca il tempo per studiare.
So we beat on, boats against the current, godendoci l'ignoranza di non saper mai dare un perchè a quel che diciamo.
P.S: ragazzi questo post non mi piace mica tanto; semmai domani quando mi torna dalle vacanze il senso estetico lo cancello
martedì, settembre 05, 2006
c'est en septembre
siamo tornati alle origini, il buon vecchio blog non letto, declassato, umiliato, violentato (magari), il blog adolescente e sfigato che tutti prendono in giro,
il blog che solo iPiroga leggono
ma del quale iPiroga si vantano, col quale s'illudono pensando di avere silenziosi lettori.
Abbiamo conosciuto un momento di gloria; non ci è piaciuto. dai diamanti non nasce niente, dalla merda nascono i fior
e ora che siamo di nuovo nella merda finalmente possono rigermogliare questi fiori puzzolenti, i famosi fiori del mare; ricominciamo.
Les oliviers baissent les bras
Les raisins rougissent du nez
Et le sable est devenu froid
Oh blanc soleil
Maitres baigneurs et saisonniers
Retournent à leurs vrais métiers
Et les santons seront sculptés
Avant Noël
C'est en septembre
Quand les voiliers sont dévoilés
Et que la plage, tremblent sous l'ombre
D'un automne débronzé
C'est en septembre
Que l'on peut vivre pour de vrai
En été mon pays à moi
En été c'est n'importe quoi
Les caravanes le camping-gaz
Au grand soleil
La grande foire aux illusions
Les slips trop courts, les shorts trop longs
Les hollandaises et leurs melons
De cavaillon
C'est en septembre
Quand l'été remet ses souliers
Et que la plage est comme un ventre
Que personne n'a touché
C'est en septembre
Que mon pays peut respirer...
oh Becaud, che poeta
mica come noi che
belin,
settembre è tornato, l'estate è finita
la ricci e draperi rimangono uguali
la ricci e draperi rimangono uguali
...
ma verrà il tempo di dire parole...
e verra il tempo di fare all'amore...?
tutto questo è per dirvi che iPiroga sono tornati in carreggiata:
i boni, i brutti, i cattivi al ritmo del fischio elettrizzante di per un pugno di dollari sono pronti a combattere
e se avrete bisogno di noi
-noi non ci saremo
il blog che solo iPiroga leggono
ma del quale iPiroga si vantano, col quale s'illudono pensando di avere silenziosi lettori.
Abbiamo conosciuto un momento di gloria; non ci è piaciuto. dai diamanti non nasce niente, dalla merda nascono i fior
e ora che siamo di nuovo nella merda finalmente possono rigermogliare questi fiori puzzolenti, i famosi fiori del mare; ricominciamo.
Les oliviers baissent les bras
Les raisins rougissent du nez
Et le sable est devenu froid
Oh blanc soleil
Maitres baigneurs et saisonniers
Retournent à leurs vrais métiers
Et les santons seront sculptés
Avant Noël
C'est en septembre
Quand les voiliers sont dévoilés
Et que la plage, tremblent sous l'ombre
D'un automne débronzé
C'est en septembre
Que l'on peut vivre pour de vrai
En été mon pays à moi
En été c'est n'importe quoi
Les caravanes le camping-gaz
Au grand soleil
La grande foire aux illusions
Les slips trop courts, les shorts trop longs
Les hollandaises et leurs melons
De cavaillon
C'est en septembre
Quand l'été remet ses souliers
Et que la plage est comme un ventre
Que personne n'a touché
C'est en septembre
Que mon pays peut respirer...
oh Becaud, che poeta
mica come noi che
belin,
settembre è tornato, l'estate è finita
la ricci e draperi rimangono uguali
la ricci e draperi rimangono uguali
...
ma verrà il tempo di dire parole...
e verra il tempo di fare all'amore...?
tutto questo è per dirvi che iPiroga sono tornati in carreggiata:
i boni, i brutti, i cattivi al ritmo del fischio elettrizzante di per un pugno di dollari sono pronti a combattere
e se avrete bisogno di noi
-noi non ci saremo
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