- Buonasera, in cosa posso esserle utile?
- Ho chiamato per avere un'informazione, è possibile?
La suite non è troppo diversa da come l'ha trovata, giusto le scarpe appaiate vicino alla porta gli danno un senso di possesso. Fuori piove da due giorni e nell'altra stanza ha lasciato la televisione accesa su Caccia a Ottobre Rosso. Il volume è abbastanza alto da trasmettere un lontano senso di compagnia ma ancora troppo basso per essere intelligibile. Aveva anche valutato se spegnerla, prima di chiamare la reception, col timore che la compagnia di una televisione potesse essere intuita e suscitare chissà quale elaborato sentimento di pietà. Come quello che si prova per i bambini quando hanno paura del buio.
- Certamente signore, mi dica.
- Innanzitutto puoi smetterla di chiamarmi 'signore', come dicono nei film. Il mio nome è Luca, chiamami Luca e dammi del tu, se non ti dispiace.
- Va bene, Luca. Cosa volevi chiedermi?
- Avete fiammiferi? Dell'albergo intendo.
- Certamente, dovrebbero essercene due scatole nella cassettiera alla sua destra. Alla tua destra.
- Capisco...e cosa c'è sulla scatola?
- Un pettirosso azzurro.
- Come il nome del...
- Esatto Luca, un pettirosso azzurro su sfondo grigio.
- ...
- Serve altro?
- Si, mi faccia trovare due di queste scatole al tavolo della colazione. Domani mattina intendo. E ritorniamo al 'lei'.
- Certamente signore.
- Meglio così. Non serve altro.
Non serviva altro? In italiano la formula 'so come devi sentirti' sembra sempre usata più con il verbo all'imperativo che al condizionale. E' un vincolo della lingua o una presunzione necessaria perché non ci si senta dissociati e stanchi e furibondi? Effettivamente non serviva altro, all'ultimo piano di quell'hotel. Hotel, l'unica parola italiana che mi viene in mente quando penso a qualcosa che cominci per 'H'.
Parlando di fiammiferi la mente gli era tornata a quelli di Prévert. Ma immaginare la vita come un rimedio all'insonnia, cosa che gli venne spontanea dopo quella associazione di idee, lo infastidì. Comunque erano fiammiferi che non avrebbero acceso niente, tantomeno sigarette; almeno fumate da Luca, che tre giorni prima aveva deciso di smettere.
Non è per nessuno, spiegherà il mattino seguente al cameriere della colazione, sveglio dalle cinque di quello stesso giorno. Soltanto che domani mattina non pioverà: è come parlare di un altro universo, rispetto a stasera.